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Il commento del sindaco Nuti a una nota diffusa oggi da Confcommercio della Valle d’Aosta

La risposta del Primo Cittadino a una nota diffusa dall’associazione Confcommercio Aosta

Date :

1 July 2025

Il commento del sindaco Nuti a una nota diffusa oggi da Confcommercio della Valle d’Aosta
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In risposta alla nota diffusa oggi dall’associazione Confcommercio Aosta il sindaco Gianni Nuti precisa quanto segue:

«Sono rimasto solo parzialmente sorpreso dal comunicato dell’associazione - un minestrone frutto della rimasticazione di post social, la nota di un movimento politico e un paio di articoli di giornale apparsi nelle ultime settimane – in quanto la stessa ha già dato prova, nel passato più e meno recente, della sua capacità di intervenire a gamba tesa alla vigilia degli appuntamenti elettorali in maniera del tutto strumentale, ma di certo non a vantaggio dei suoi iscritti.

Si imputano al Sindaco e alla sua Amministrazione le disgrazie del settore commerciale e turistico della città contestando la sua “visione ottimistica e una pletora di micro e mega questioni: dall’esposizione dei cartelli di divieto di sosta alla “mancanza di strategia condivisa”.
A tale proposito, non è mia intenzione entrare nel merito di ogni singola problematica evidenziata (anche se sulla desertificazione di via Martinet, in atto da almeno due decenni, e sulla centralità di corso Saint-Martin-de-Corléans ci sarebbe da discutere), ma piuttosto precisare quanto ho più volte espresso, insieme alla Giunta, a partire dal Programma di governo per la città, vale a dire la necessità di completare la piena transizione di Aosta verso la vocazione turistica e di moderno centro di servizi attraverso politiche volte a ridefinire il rapporto tra il centro cittadino e i suoi quartieri, processi di riqualificazione del territorio e il completamento di un modello di fruibilità degli spazi urbani più moderno e gradevole per le persone.

La transizione è in corso, certo non tutto è andato come avremmo voluto, e questo è stato più volte sottolineato, ma i progetti messi a terra, tra gli altri, sul quartiere Cogne, sul quartiere Dora, sulla rete ciclabile, sicuramente portatori di disagi temporanei fanno il pari con gli investimenti sul versante della cultura, degli eventi, delle iniziative realizzate con tutti gli attori pubblici e privati del territorio, a volte anche con Confcommercio, capaci di attrarre visitatori e di generare flussi turistici.
Però l’associazione, invece di plaudere alla diffusione degli eventi su tutto il territorio e di riconoscere lo sforzo fatto per delocalizzare sempre più le manifestazioni da piazza Chanoux e rivitalizzare la zona dell’Arco d’Augusto e di via Garibaldi, riesce paradossalmente a lamentarsi delle iniziative proposte in piazza Arco d’Augusto, lamentandosi dei parcheggi chiusi in maniera immotivata proprio per ospitarle. E guarda caso, “honni soit qui mal y pense”, si lamenta praticamente solo del piazzale chiuso in piazza Ancien Abattoir dietro la propria sede…

A differenza di Confcommercio, pronta a “sparare” cavalcando il “mal di pancia” di qualcuno, l’Amministrazione parla per fatti e dati che riguardano tutta la comunità, come quelli che dicono che, escluso il comprensorio, gli arrivi e le presenze ad Aosta sono cresciuti rispettivamente del 23,5% e del 31,5% dal 2023 al 2024 e, relativamente al solo periodo invernale, del 25% e del 33% tra 2023 e 2024 e del 37% e del 49% tra il 2023 e il 2025.
Non tutto merito di questa Amministrazione, ovviamente, quanto degli investimenti pubblici e privati che sono andati nella medesima direzione, avvicinando a compimento il disegno di prospettiva, ben più lungo di una o due consiliature, cui accennavo in precedenza.
Credo che il presidente dell’associazione Fipe Confcommercio della Valle d’Aosta che ha vissuto un’esperienza da assessore al Turismo della città di Aosta, seppure conclusa in maniera turbolenta, sia in grado di riconoscere il lavoro svolto.

Ma torniamo al focus del cahier de doléances di Confcommercio secondo il quale il Primo Cittadino sarebbe disattento alle grida d’allarme dell’associazione. Si lamenta la mancanza di strategia condivisa, ma a parte che negli ultimi cinque anni l’Amministrazione ha coinvolto l’associazione in numerosi tavoli tematici in quanti legittima portatrice di interesse, e ferma restando l’assoluta responsabilità di chi amministra di realizzare le politiche per cui è stato eletto, chiedo, limitandomi a due esempi, qual è stata la risposta di Confcommercio quando abbiamo chiesto collaborazione per la cura dei fiori che avremmo posato lungo tutto il percorso del centro storico? Qual è stata la risposta quando abbiamo proposto una collaborazione per l’abbellimento delle vetrine degli esercizi commerciali chiusi in via Sant’Anselmo?

Infine, ribadisco che a fronte dei cambiamenti paradigmatici di portata transnazionale nel settore della produzione e della commercializzazione di beni e di servizi (e delle abitudini d’acquisto da parte del consumatore finale) già avvenuti negli ultimi anni e tuttora in corso, Confcommercio invece di approcciare un’analisi seria del fenomeno, preferisce cercare un capro espiatorio, reo di non posizionare sufficienti fiorellini e arredi. Fossero bastati quelli a far tornare la merciaia, il pescivendolo, il droghiere, il panettiere e la cartolaia credo che avremmo riempito di verde tutto il cardo e il decumano e non solo!

La ricerca di strategie condivise finalizzate a interventi realmente efficaci e non solo di facciata passa attraverso un lavoro serio, lungo, faticoso, svolto dietro le quinte e certo non indolore o a costo zero. Purtroppo questo l’associazione, tesa a massimizzare l’abbrivio dato dai venti mediatici e social, non l’ha ancora compreso, e naviga da una sponda all’altra del mare cambiando opinione a ogni piè sospinto: “il Comune non organizza eventi”, “gli eventi ci sono ma sono troppo concentrati come periodo e sempre in piazza Chanoux”, “gli eventi sono diffusi ma per svolgerli si modifica la viabilità e si riducono i parcheggi”, “i commercianti hanno bisogno di ambienti cittadini riqualificati”, “i cantieri per la riqualificazione modificano la viabilità e nuocciono al piccolo commercio”, ecc….

L’auspicio, per la città e i suoi cittadini, è che l’associazione e i suoi rappresentanti possano trovare in futuro sponde politico-amministrative più comprensive e accoglienti per i loro attracchi fantasiosi».

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Piazza Émile Chanoux, 11100 Aosta AO, Italia

Last update: 1 July 2025, 15:43

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